4 giugno 2012

FaceBook Follia

Il 24 Maggio 2012 crollano le azioni di Facebook e ad oggi non hanno ancora smesso. 
Smascheramento sconcertante collettivo: com'è possibile? Non stiamo parlando del più importante dei social network, creatore del sistema di comunicazione oggi usato da tutti?

Notizia nella notizia (clicca qui): un bambino di 11 anni perde 10.000 $. 
Al di là di considerazioni sul buongusto dell'evento in sè, cos'è davvero successo?
Il bambino ha fatto un gesto non da bambino, cioè un gesto mutantropico: è cambiato x ottenere un vantaggio.


Il cambiamento può essere considerato di tipo conformista sia se consigliato dai genitori, sia se si tratta di un enfant prodige plagiato dai tipici valori imprenditoriali speculativi. 


Nel primo caso, conformismo indotto dalla famiglia, quindi presumibilmente ottenuto "per amore", il ragazzino è stato un mutantropo mediocre o grigio; nel secondo invece c'è stata una componente egotica, diciamo non ancora egonanista (è un ragazzino), a configurarlo come mutantropo osnoblotico e particolarmente borghese.
 

Cosa poteva saperne lui delle speculazioni e delle ripicche internazionali, i giochi del grande mercato, nemici di un nome così immenso, indiscutibile, mitico come quello di Zuckenberg e Facebook?

L'apateporia dev'essere stata comunque dolorosa, vista anche la tenera età. Come potrebbe reagire il nostro ragazzino? Facciamo 3 ipotesi:


1) Immobilista: il giovane speculatore scatena i suoi avvocati. Cio che gli è successso è sbagliato per principio, lui è nel giusto. Controlla l'ambiente, potenzialmente, ma non necessariamente, fino all'osnoblosi.


2) Autolesionista: la delusione è tale che lo scaraventa nella depressione, nella mancanza di fiducia, nei loop mentali negativi. Periodo che se non passa può arrivare anche a gravi conseguenze.


3) Mutantropo: il giovane si mette in discussione e cambia. Presumibilmente i social network e le pratiche speculative perderanno di importanza ai suoi occhi. Matura mettendo in discussione il suo sistema di valori.


Va da sé che quest'ultima per noi è la scelta migliore e la chiamiamo ipotesi mutantrogenica


Ciò che vorremmo aggiungere è che tramite la Sinestesi non solo si favorisce un approccio di quest'ultimo tipo, ma che anche negli altri due casi si può promuovere un cambiamento. Nel primo caso portando il soggetto a confrontarsi con cause invisibili o trascurate, insomma con l'ambiente, fino ad osservare oggettivamente le proprie pratiche di controllo in senso etico. Nel secondo caso è il confronto col mistero più profondo del nostro essere che contribuisce a ridimensionare la visione egotico-perdente, spesso alla base di atteggiamenti depressivi.

Vi annunciamo che dal prossimo post inauguriamo la simpatica rubrica: "L'Apateporia della Settimana". 


E speriamo di riuscire a farci 4 risate tutti quanti insieme! 

Hehehheheehee

6 commenti:

  1. Beh, una volta mi avevate distinto l'osnoblosi dal paraculismo, riuscendoci fino a un certo punto ;) Ora mi sembra che stiate ancora usando paroloni. Ciò che si scatena nel ragazzino è o rabbia o tristezza o voglia di cambiare, a cui avete dato nomi nuovi.
    E poi un bambino di 10 anni non pensa a tutte queste cose, e qui mi insulterete :D

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    1. Bentornata Paffy, abbiamo notato con piacere che ci segui e ci aiuti ad esporre meglio le nostre tesi con quelle che solo apparentemente sono banalizzanti semplificazioni ;) Perché hai ragione tu: prese come simboli, la rabbia, la tristezza e la voglia di cambiare possono rappresentare archetipicamente, nell'ordine, il controllo immobilista sull'ambiente, l'autolesionismo della depressione e l'auto-messa in discussione della mutantropia.

      Però sono parole, sono termini, che esprimono concetti sì, ma soprattutto stati d'animo. E come tutte le parole possono essere usate in tanti modi, fra i quali dobbiamo scegliere il più funzionale.

      Insomma, se è vero che un immobilista cerca di controllare l'ambiente per ira e senso di impotenza, non puoi però escludere che vi partecipino pure tristezza o voglia di cambiare, quest'ultima magari anche dolorosa e anestetizzata (vedi post sulla dinamica mutantroposnoblotica). Così come l'autolesionismo depressivo può certamente contenere rabbia e voglia di cambiare, e lo stesso sul fare mutantropico potenzialmente connotato di rabbia e tristezza: ognuno di questi stati comportamentali e psicologici contiene in una certa misura gli stati d'animo da te evocati, o anche altri.

      Questo per dire che gli stati d'animo sono categorie troppo generali, o forse solo appartenenti a un altro ordine di realtà, perché possano essere utilizzate per rappresentare i nostri modelli. Servono invece perfettamente a descrivere meglio le mille sfumature che possono succedersi all'interno di un modello, possibili anche nel cuore di un ragazzino di 11 anni, differente da quello di un adulto forse, ma non sempre, solo per consapevolezza.

      Del resto se il concetto di "tristezza" fosse stato sufficiente all'analisi psicologica, oggi non esisterebbero le tonnellate di letteratura, scientifica o empirica, scritte sulla depressione.

      Però ti ringraziamo per i simboli evocati, certamente aiutano a capire.

      Ciao Paffy, a presto! :)

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    2. Eh eh eh eh eh eh eh, giusto! Ma dirò di più: la rabbia nasce dalla paura di non aver capito un cazzo. Quella che voi stessi avete chiamato apatepofobia! ;-D

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  2. Che Dio onnipotente mi preservi dal diventare mutantropo borghese!

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  3. Caro volontario, i nostri complimenti: con una frase sola hai insultato quello che tu chiami Onnipotente, accusandolo di non averti dato libero arbitrio, te stesso, denunciando la tua incapacità di farne uso, e la Sinestesi, implicitamente escludendo che possa essere un mezzo adatto allo scopo.
    Cosa dobbiamo fare con te? :D

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    1. Uhaffuaffuàh! :D
      Non l'avevo mai vista così, mi fate morire, siete fuori di cotenna! Che dire? grazie x l'apateporia :p

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