25 febbraio 2014

Gente che s'Accetta (Rassegna Stampa Mutantropologica VII)


Sì va bene, piove sulle tamerici scrause e sgarubbe, piove sui giusti e sugli ingiusti, ma soprattutto in questo pazzo mondo piovono deliri mutantropologici in continuazione! Questa settimana c'è stata una pioggia tale che non abbiamo potuto esimerci dalla nostra simpatica rassegna stampa. Che roba... ma siamo sicuri che in occidente sia rimasto un residuo di raziocinio? O è solo il risultato della sommatoria collettiva delle apatepofobie?

M'ACCETTO O... M'ACCETTO? 
Ok, la notizia è vecchia ma non smette di lasciare basiti. Certo l'accettazione di un corpo difforme dai propri desideri dev'essere quasi impossibile (anche se... suvvìa... oggi cosa è conforme a cosa?). La tragedia di questa persona, sulla quale (unica) non facciamo ironia, ci apra gli occhi però su quanto la mutantropia in quest'epoca sia troppo spesso travisata a meri fini ludico-epicurei. Caro Nathan... non è scopando sopra o sotto, con un'escrescenza o una mucosa, che avresti cambiato ciò che veramente volevi cambiare, credici!

ISLAM E ACCETTAZIONE DI SÉ 
Ma proprio perché l'accettazione di se stessi e dei nostri eventuali piccoli difetti è un problema tanto antico quanto connaturato all'uomo, e ancor di più alla donna, che fare se non esiste un modello mutantropico adeguato? Anzi, se secondo la società sei un mostro? Guardate la brava Harnaam che se ne frega! e ha capito che, se oggi gli uomini vanno sempre più spesso coi travestiti, la più gnocca e avanti di tutte è leiii!!! ;D

NUOVE TECNOLOGIE, VECCHIE ESCHE
Ah, ma allora non tutti quelli che hanno investito in quello che nei '90 era il "nuovo mercato" ci hanno perso! Non importa se 9 amici su 10 fra quelli che ci si sono buttati oggi fanno la fame o sopravvivono a stento... Per continuare ad attirare denari in una voragine insaziabile vi sciorinano ancora gli status symbol. Come in India: milioni di poveri per pochi miliardari. Ma laggiù la cosa si lega al karma o alla casta (in questo caso più o meno la stessa cosa), qui puntano sull'idiozia di chi è così stordito da volerci credere ancora. Diventa Mutantropo imitando gli arricchiti del Nasdaq, farai un buon affare! Che importa che alcuni siano brave persone e altri i più grandi figli d'ndrokkia del secolo, da quando uno specchietto per allodole si fa scrupoli morali? ;)

TECNOLOGIA CASTRANTE
La sconcertante dichiarazione di 'sto tizio è: “Nelle grandi città come Tokyo, dove vivo, i nostri cervelli tendono sempre di più ad anticipare gli eventi. E a questo serve la tecnologia, a ridurci questo faticoso lavoro, impegnandosi al posto nostro”, che anche dopo averla riletta 4 o 5 volte non riusciamo proprio a capire cosa cispa significhi. Una volta avevamo bisogno della sfera di cristallo mentre oggi ci bastano le orecchie da gatto? Leggiamo qui (e non ci crediamo!) che esse servono a "dire quello che pensiamo" (sic). Oh, finalmente è chiaro: una volta ci bastava parlare, ora la tecnologia ci vuole dislessici o addirittura muti, ad agitare orecchie finte per non disturbare il gradevole frastuono produttivo urbano. Degenerescenza dell'utopia cyborg? Acqua in bocca con la buonanima di Gibson, eh? che in tomba ha vorticato già abbastanza...

... E NATURA MATRIGNA
Ma tu pensa.... con tutta la fatica che si fa per avere un rapporto equilibrato con la natura, questa poi tradisce sempre le tue aspettative! Così un incantatore di serpenti mistico viene ucciso da uno dei suoi pupilli, e un guardiano di zoo aspirante suicida non riesce nemmeno a farsi sbranare da una tigre! Ma che fa questa matrigna, ci prende in giro? Si ostina a non riconoscere il valore dei nostri sforzi? O forse... sbagliamo qualcosa? NAAAA... orecchie da gatto, membro da elefante, vulva a zampa di cammello e tutto andrà a posto! :) 

CASA (VIRTUALE) DI ZOCCOLA
Certo che dopo esempi edificanti quali Britney Spears, le Tatu e Venus Palermo, bisognerà pur mettere in pratica ciò che si è imparato, no? A che serve aver creato il modello mutantropico della puttanella adolescente se poi quest'ultima, poverina, non ha nemmeno un posto dove potersi esprimere? Per fortuna ci pensa la rete, con la benedizione, o l'indifferenza (è lo stesso), di mamma e papà :)

BARBIE E MUTANTROPIA
E per quelle a cui (giustamente) la notizia di sopra fa ribrezzo, viene in soccorso la buona vecchia tradizione! Ci sono ben altri modelli che la società di oggi ti può offrire, e se quelli troppo attuali ti spaventano, eccone uno che piaceva anche a tua madre e forse anche a tua nonna prima di lei: la Barbie! In fondo fra sgualdrina virtuale e sgualdrina di plastica il passo è veramente breve, no? Peccato solo che non sia gonfiabile...

SOPRAVVISSUTA AL DELIRIO MEMETICO
Certo che non dev'essere facile aver propugnato i modelli umani più fantasiosi e assurdi della fantasia giapponese e non (vedansi i francesi Puffi) per poi ritrovarsi di colpo disoccupati solo perché oggi le canzoncine le fanno in modo diverso, o più semplicemente perché la tua voce ha rotto i santissimi. E adesso Cristina d'Avena che modello propugna? Di che fantasia assurda canta le lodi? Da chi si fa sfruttare incurante dell'effetto sulle psichi infantili che la ascoltano? Colpo di genio: se stessa! Sostituendo al meme d'intrattenimento un ego in agonia. Però anche lei in fondo s'accetta, e alla fine che male fa? viste le due notizie precedenti, anche lei riconosce che le ragazze di oggi "sono più sveglie di noi". 

EPPUR L'ORROR SI MUOVE
Per restare nel campo del canto non artistico (che eufemismo!!!), credevamo di aver seppellito Max Pezzali in qualche dimenticatoio della storia della più deteriore canzonetta italiota eppure, dopo anni di totale insulsaggine, forse proprio perché l'alternativa è del calibro di Valerio Scanu, la nostra spietata industria discografica ha deciso la sua riesumazione. Costui ci dà pure saggi consigli, come quello di rimboccarci le maniche, che evidentemente la crisi è colpa nostra. O quello veramente SCONCERTANTE di non omologarci, che in fondo significa non ascoltarlo (per fortuna c'eravamo già arrivati, Max! ;). Ammiriamo però la coerenza: al suo fianco vuole quel campione di sottovuoto spinto a forza di buoni sentimenti che è Jovanotti. Oh, l'industria li fa poi li skoppia, eh?

ARTE E MONNEZZA (sempre a proposito di canto)
Arriviamo tardi, lo sappiamo, infatti la più bella battuta è uscita da quelle teste matte di Kotiomkin. Bari: opere d’arte scambiate per spazzatura. Sanremo: esattamente il contrario! :D Sgalambro scriveva "Dio ci pesta a dovere e noi gli cantiamo in faccia", che Sanremo sia la via nazional-popolare alla bestemmia? Certo, se non è un segno dei tempi questo.... Che Technesya cominci ad essere un po’ superato? :O

POLITICA E SCHIZOFRENIA
Va beh, chiudiamo questa rassegna delirante con lo pseudo-mutantropo più delirante di tutti: mr. Angelino Alfano! Finché era il cane al guinzaglio di Berlusconi non se lo cagava nessuno, sembrava l'uomo inutile, un sorriso di facciata ma mai una proposta ascoltata, un'affermazione che passasse attraverso l'indifferenza dei compagni di partito. Un uomo di carta, un testa di legno, 'nu guapp'e cartone. Ora che crede di essere ciò che prima gli dicevano che fosse, insulta chi oggi è com'era lui e non sapeva di essere (sì, a rileggerla si annoda il cervello persino a noi ;) Grazie Angelino, sei l'eroe del surrealismo semiotico-identitario che poco a poco ci pervaderà tutti! 
Sempre a proposito di sapersi accettare, eh? ;D

12 febbraio 2014

Apateporia della Settimana: Genio e Sregolatezza non fanno un Mutantropo


Cari amici forse non più giovanissimi, dobbiamo parlarvi di un'altra morte inattesa (quest'anno veramente troppe) che forse a qualcuno ha dato un'apateporia perché contraddice l'assunto libertario che tende ad esaltare genio e sregolatezza. Insomma è morto un vero mito e un modello di Mutantropia per chi ha avuto vent'anni trent'anni fa: il grande Freak Antoni. Purtroppo dopo aver passato troppi anni in ombra, relegato al ruolo di simpatica bizzarria del passato artisticamente sopravvissuta a se stessa.

Un modello di Mutantropia, si diceva. Certo gli Skiantos nacquero alla fine degli anni '70, prima di loro solo gli Squallor a rappresentantare una comicità brada, bassa e goliardica (in contrapposizione a quella "raffinata", per quanto popolare, dei vari cabarettisti milanesi Jannacci, Svampa, Cochi e Renato ecc), in un milieu culturale assolutamente diverso da quello di oggi, in cui sarebbero stati semplicemente e bellamente ignorati, sommersi da dosi di conformismo schiacciante, boicottaggio mediatico e distrazione carnale (Miley Cyrus, l'unica provocazione la fanno fare a te o alle mutande delle Serebro! Quanti martelli ci dobbiamo leccare?). Nella seconda metà di quel decennio invece, per quanto male sia di moda parlarne, c'erano veramente un altro livello culturale, un'altra consapevolezza e un altro impegno sociale.

Che però, diciamo così, per quanto si trattasse di un ambiente infinitamente più favorevole di quello odierno, quest'atteggiamento troppo pieno di certezze incrollabili e troppo spesso di tipo materialista o assolutista, fra loro in rapporto dialettico, non era ancora la soluzione ai problemi dell'uomo o della società. Infatti qui si è innestata la provocazione degli Skiantos, contro ogni determinazione sociale, contro ogni facile interpretazione dogmatica ammantata di kultura che poi, si sa, ti cura con premura. Inconsapevolmente (secondo noi) contro ogni ipocrisia che riversava nell'impegno sociale "esterno", e forse anche un po' di facciata, ogni azione umana, relegando così in secondo piano le dinamiche interiori anche mutantropiche. Insomma un imbecille impegnato socialmente era sinceramente convinto di essere superiore ad un pensatore collettivamente timido, tacciato quindi di individualismo.

Il loro "metodo" mutantropico fu quello di rigettare tutto quest'impegno di facciata nel nome di un'istintualità selvaggia e a dir poco non meditata, da loro definita demenziale. Fra i vantaggi profetici che un simile approccio portava c'è stata la stigmatizzazione di una sorta di psichiatria "pubblica" (fatta di cultura condivisa a mo' di nuovo buon senso collettivo, ma oggi abbiamo Rosario Sorrentino), l'anticipare la totale mancanza di rispetto che l'arte di lì a poco avrebbe avuto per la sua audience ("siete un pubblico di merda", ma oggi abbiamo Morgan e X-Factor), i rischi del cibo come panacea ("i gelati sono buoni", ma oggi abbiamo gli obesi), dello strapotere finanziario ("brucia le banche, bruciane tante", ma oggi abbiamo il binomio loro strapotere/crisi) e della disinvoltura pubblica nel sesso con minori ("mi piaccion le sbarbine", ma oggi abbiamo Berlusconi :).

Una Mutantropia assolutamente anticonformista, quindi, ma non abbastanza profonda e anegoica per poter risultare veramente duratura e incisiva. La demenzialità assolutamente acculturata di Elio e le Storie Tese, la next big thing dopo di loro, l'aveva nei fatti già contraddetta e superata. Ed è proprio in questa contraddizione intrinseca che il buon Freak Antoni si dibatterà tutta la vita, fino a quel grido di sconfitta che sarà nei fatti il titolo Non C'è Gusto in Italia a Essere Intelligenti. Purtroppo l'evoluzione dell'uomo non è stata prevista per successive degenerazioni, cioè "grattando il fondo del barile" morale o etico del suo stato di vita. Il disco del 2009, Dio ci Deve delle Spiegazioni è forse segno proprio di un dubbio in merito. Insomma, all'ottima e intelligentissima provocazione della sua pars distruens filosofica mancava il contrafforte di un'altrettanto efficace pars costruens, che in parte fu proposta e commercialmente sfruttata dal buon Elio (forse per questo da Freak mai amato).

A ciò si aggiungano i notori problemi con l'eroina di cui è sempre stato schiavo, suo grande limite esistenziale ed eterno ostacolo alla sua credibilità. Abbiamo parlato in abbondanza dell'autolesionismo degenerativo intrinseco all'uso di sostanze stupefacenti e della loro funzionalità nel fenomeno deteriore del sacrificio del mutantropo

Oggi un grande ci ha lasciato. Un grande che non era riuscito ad essere tale tanto quanto avrebbe voluto, ma che ha dato il suo contributo nell'abbattimento di quel muro di ipocrisia e perbenismo che la Mutantropologia chiama osnoblosi. Che il suo esempio insegni al secolo che per essere veramente deosnoblotici, oltre a un'inevitabile consapevolezza, non basta solo distruggere ma è anche necessario vibrare a un certo stato di vita, che poi... è stato di coscienza.

2 febbraio 2014

L'Anti-Mutantropo Involontario, ovvero il Mostro dell'Ipocrita


Cari amici, proseguendo dalle conclusioni del precedente post, vorremmo ora metterne a fuoco una delle conseguenze più impressionanti. Per farlo faremo l'esempio di una persona che nemmeno se fosse un guitto o un saltimbanco, cosa per la quale secondo noi avrebbe un talento innato, allora parleremmo di performance o comicità, figuriamoci se nonostante il mestiere che dice di fare intendiamo parlare di politica! Qui intendiamo solo trattare di uno dei fenomeni mutantropologici più inquietanti: la nascita spontanea di una maschera mostruosa nello pseudo-mutantopo detto mutaspetto esteriore, soprattutto se quest'ultimo, al contrario dei già citati uomo gatto e donna vampiro, muta il suo aspetto per pura ipocrisia.

Ma facciamo un passo indietro: nel post Mutantropologia abbiamo definito Mutantropo colui che cambia guidato da uno stato di coscienza “evolutivo”, cioè dal “desiderio” dell’uomo di migliorare sé stesso. Ebbene, ciò è possibile in una misura minima anche se questo mutamento non corrisponde ad un vero stato di coscienza, ma bensì viene adottato per puro opportunismo sociale. Dall'iconografia corrente, ad es., tutti sappiamo come il super-criminale Al Capone fosse sempre abbigliato ed acconciato a puntino, apparendo come signore distinto e benestante. Il problema con queste persone però è che presto o tardi il vero stato di coscienza, forse qualcuno preferirebbe dire vibratorio, prende il sopravvento innestandosi sul lavoro del truccatore quando non del chirurgo estetico e creando alla fine una mostruosità aberrante che non si può guardare. Questo mostro lo chiamiamo Anti-Mutantropo Involontario ed è il cruccio di ogni ipocrita, soprattutto se non più in giovane età.

Ma facciamo un breve esempio pratico più vicino a noi: l'ex primo ministro, ex senatore, non si capisce perché formalmente ancora cavaliere (evidentemente è un titolo senza nessun valore) Silvio Berlusconi, detto il caimano, l'utilizzatore finale, lo psiconano e una serie di altri nomignoli tutti probabilmente meritati. Da questo servizio fotografico di ormai più di un anno fa si deduce che, se è vero com'è vero che nessuno invecchia bene ;) è altrettanto vero che però non è necessario diventare una maschera tanto inquietante quanto grottesca. Questo video, poco dissimile ma più orientato sulla sua vita politica, non è meno impietoso. La sua lotta contro il tempo, combattuta a colpi di farmaci e bisturi, fa parte della visione mutantropica di chi vuol sempre piacere ma evidentemente non ha sufficienti doti interiori perché ciò avvenga.

Fatto giusto l'esempio, abbandoniamo ogni considerazione su un tale tanghero prima di essere accusati di fare politica (ma come già abbiamo avuto modo di dire, costui è un caso sociale, di costume, economico, criminale se volete, ma proprio nulla c'entra con la politica)... E in generale affermiamo che:
- tra i vari mutantropi ricavati dalla nostra matrice, quello osnoblotico e quello egopatico sono in assoluto i peggiori, perché nel nome del loro egonanismo miope non si fanno scrupoli nel manipolare realtà e coscienze
- ma detto atteggiamento osnoblotico, come si è già visto, è tutto rivolto all'esteriore. Diciamo che "fa perdere tempo" alla coscienza dell'individuo sul mondo delle apparenze non permettendo di coltivare la propria statura morale (nel caso specifico, quindi, abbiamo a che fare con un doppio psiconano, di cui quello interiore risulta peggiore di quello che tutti abbiamo il dispiacere di vedere)
- alla lunga però questo processo non lascia scampo, e più lo stato di coscienza scende in voragini di abiezione, più l'aspetto esteriore sviluppa una sorta di teratologia fuori controllo
- gli effetti di quest'ultima costituiscono l'Anti-Mutantropo Involontario perché si oppongono appunto alla mutantropia esteriore ed ipocrita ricercata dal soggetto.

Mille sono gli esempi di cotanta miseria umana, maschere grottesche e aberranti, il risultato del gioco di specchi di un'epoca che non sapendo più cosa proporre come "buono" cerca almeno di compensare imponendo un "bello". Ma visto che nemmeno su questo si riesce a trovare un accordo, allora si accontenta di un "sexy" (assolutamente per modo di dire). Gradevolezza estetica e appeal carnale come surrogato di una statura morale, di una forza di pensiero, di un sistema di valori veramente solido e portante, capace di costituire un esempio e veramente migliorare la propria epoca. Che invece viene soddisfatta da un godimento estetico immediato e frivolo, per quanto spesso di dubbio gusto, comunque eternamente sfuggente, anzi, grazie al fenomeno qui descritto, sempre maggiormente avversato. Forse nemmeno in redazione tutti condividiamo il pensiero di M. Teresa di Calcutta, Einstein, Gandhi, Hegel, Goethe, Voltaire e Galileo, per rimanere nella modernità... ma siamo certi di una cosa: la loro immortalità nella società attuale non è certo data dal loro bell'aspetto.

Come sempre accettiamo argomentazioni contrarie :)

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A LATERE

Il presente post è uscito con un giorno di ritardo per l'improvvisa morte di Giorgio Straquadanio. Era ovvio che in vita non ci piacesse, e stiamo usando un eufemismo. La classica persona che usava male la sua intelligenza e le sue indubbie doti dialettiche, polemico, irritante, gratuitamente offensivo, faceva prudere le mani al più santo dei pacifisti. Approssimativo, caciarone, convinto assertore delle falsità più assurde e interessate, insomma una vera merda d'uomo, un operatore di osnoblosi tanto odioso quanto raro!

PERÒ.... Però è stato anche un uomo capace di cambiare idea di fronte all'apateporia, dote tanto rara in Italia quanto da noi caldeggiata. Quando alla fine del 2012 si rese conto dell'inconsistenza politica del summenzionato personaggio, oltre alla totale inettitudine del ministro-barzelletta Giulio Tremonti (già dal 2003 denominato "il servo idiota" nei principali circoli di economisti), si staccò da quel ricettacolo di vergogne di cui fino ad allora aveva fatto parte iniziando un periodo più riflessivo e in sordina della sua carriera politica.

Una Mutantropia per presa di coscienza, dunque, e forse queste riflessioni hanno innestato quei processi di analisi di sé e del proprio operato che stanno alla base della possibilità di elevazione, almeno morale, di ogni essere umano, persino di quelli come lui. Queste si sono bruscamente interrotte nella giornata di ieri. Ce ne dispiace sinceramente.