Riassumendo si è detto che
- l'Atiquifobia, la paura del fallimento, ovvero di fare cose sbagliate (in efficienza ed efficacia) ossia di essere degli incapaci, paura sostanzialmente etica
e
- l'Apatepofobia, la paura dell'Apateporia, ovvero di subire una crisi del sistema di valori ossia di pensare stupidaggini, paura sostanzialmente morale
sono tipiche degli stati mentali negativi e perdenti, segno di un disagio psichico che può arrivare alla depressione, il cosiddetto male del secolo.
L'essere umano, nella media, legittimamente aborrisce tali stati e cerca di evitarli utilizzando due gruppi di strategie:
- mettendosi in discussione e cambiando se stesso: area della Mutantropia, nelle due accezioni di Mutantropia dell'Etica, che reagisce all'Atiquifobia, e della Morale, che reagisce all'Apatepofobia
- irrigidendosi e cercando di cambiare l'ambiente circostante in senso più favorevole: area del controllo sociale cui appartiene l'Osnoblosi.
Ora... nessuno vuol mettere in dubbio il diritto di uomini liberi e mentalmente equilibrati ad accordarsi per dare bella forma ed efficienza al consesso umano, o società, il problema nasce con i cosiddetti "gruppi di potere" che, nel nome dell'auto-affermazione, impongono punti di vista interessati e parziali.
Si definisce quindi atteggiamento Osnoblotico quella tendenza, tanto di singoli quanto di gruppi umani, ad imporre come valori sociali delle falsità di cui hanno consapevolezza. Senza di questa non si configura l'atteggiamento Osnoblotico, ma ci sarebbe semplice stupidità o illusione in buona fede.
Se ne deduce che nello stesso essere umano, specie se preda di forme più o meno gravi di Egonanismo, possano esserci elementi e atteggiamenti sia Mutantropici che Osnoblotici. Inoltre indice quasi certo di disinteresse, cioè di mancanza di Egonanismo, è l'assenza di atteggiamento Osnoblotico nel Mutantropo.