13 maggio 2012

Doppia Sincronicità

Stasera interrompiamo il filo logico delle nostre elucubrazioni ;) per raccontarvi un interessante doppio caso di sincronicità.

Nel nostro ultimo post testuale avevamo appena finito di parlare di neuroscienza, tecnologia e social network, mentre in quello immediatamente precedente, La Dinamica Mutantroposnoblotica, vi abbiamo descritto i tre vantaggi dell'egonanismo come sesso, denaro e potere. Nella giornata di ieri - sabato 12 maggio 2012 - il Corriere della Sera pubblica questo articolo: "Ecco perché parliamo tanto di noi. La formula di Twitter e Facebook"

Una ricerca inglese ha stabilito che il piacere procurato dal parlare di sé attiva la stessa zona neuronale innescata dagli stimoli prodotti dal piacere del sesso e del denaro. L'aumento della dopamina nelle aree mesolimbiche è il medesimo. Questo significa che ciò che per noi è un'evidenza della logica, o dell'osservazione del comportamento umano, è da oggi patrimonio acquisito della scienza ufficiale. Da parte nostra, oltre a ringraziare, troviamo interessante suggerire agli stessi scienziati d'osservare quale area neuronale si attiva con il senso di potere.

Curiosamente la voce critica del nostro soccorrevole paese s'è subito premurata di fornire la giusta interpretazione alla notizia. Questa sera il TG2 la descrive così: un po' di egoismo ci fa stare bene, poiché appunto attivando la dopamina delle aree mesolimbiche si crea il corretto senso di benessere, che è cosa molto buona e giusta.
 
Ovviamente il corpo deve sopravvivere ai nemici esterni, e in questo senso un minimo di egoismo è indispensabile, ma l'osnobloticità della notizia è data dalla parificazione dell'egoismo alla leggittimità del trarre piacere.

Se il messaggio istituzionale che viene dato è questo, allora è come se venisse implicitamente autorizzata la mancanza d'etica. Le notizie degli ultimi giorni, e non solo, evidenziano che già in molti si raccontano: "Ué il senso di piacere autorizza l'egoismo, e cos'è più piacevole di un bello stupro?"

Con ciò che abbiamo detto non vorremmo semplicemente sfrucugliare, o evocare, puro senso di sdegno verso un'informazione interessata. A chi ci chiedeva quando avrebbe potuto vedere una Sinestesopera, l'evidenza di questa doppia coincidenza dimostra che già il blog produce effetti sinestesici o perlomeno sincronici.

Una piccola sinestesopera... 

ma adesso basta parlare di noi!!!

2 commenti:

  1. Ma no, cosa dite? La vera Sinestesopera è il "Conosci te stesso", come dicevano gli antichi: e la vera autoconoscenza incomincia quando ci si accorge che in ognuno di noi vive un io molto più grande di quello che, nella vita quotidiana, riusciamo a esprimere. Ed è un io nuovo, entusiasmante, dotato di immensa energia creativa: i Testi Sacri lo chiamano il "Figlio dell'uomo", perché davvero costituisce un'ulteriore fase evolutiva dell'umanità. Ciò che lo nasconde ai nostri occhi sono i traumi, i condizionamenti che abbiamo subìto fin da bambini, le nostre obbedienze agli altri, la paura di lasciarci alle spalle ciò che per gli altri è "normalità".

    Per scoprire e imparare a essere questo io straordinario, occorre una psicologia anch'essa radicalmente nuova, che insegni non tanto a risolvere quanto piuttosto a superare i nostri problemi più profondi e ciò che li ha determinati: non, cioè, ad adattarsi, a rassegnarsi al mondo così com'è, ma a comprenderlo e a cambiarlo. Prendendo come punto di partenza le più audaci ipotesi junghiane dovreste costruire e spiegare questa psicologia del cambiamento: individuare le "funzioni", le capacità fondamentali della mente e della personalità (quelle da cui dipende ciò che comunemente si chiama "il nostro destino"), indicare il modo di ridestarle, di liberarle e, soprattutto, di guardare al di là di ciascuna di esse - verso quelle superiori forme di energia psichica attraverso le quali noi stessi scegliamo cosa far accadere nella nostra vita, e cosa no.

    Esplorare così le vie che, all'interno della nostra psiche, dietro i nostri pensieri e sentimenti, conducono verso quell'io più grande, è d'altra parte il compito che da sempre si sono proposte le grandi religioni: voi non trovate in queste ultime i vostri veri maestri, non ne riscoprite le idee nei testi originali, e non trasformate ciò che solitamente è puro "oggetto di fede" in stimolo a una concretissima analisi delle potenzialità della psiche.

    Da qui il vostro stile, al tempo stesso estremamente razionale e fortemente caratterizzato da elementi di immaginazione, di mito.

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  2. Caro In Excelsis, grazie per il tuo commento così entusiasta.

    Jung è stato un grande scienziato che ha individuato dinamiche macrocosmiche osservando il comportamento innato degli esseri umani, era un medico che cercava di trovare supporti tecnici e allopatici che potessero aiutare gli esseri umani gravati da patologie mentali.

    Jung è stato anche un grande studioso delle tradizioni esoteriche e un grande innovatore nel “tradurre” la metodologia del pensiero umano, che è estremamente differente fra razze geograficamente molto distanti.

    Solo da pochi anni è finalmente possibile formulare parallelismi ed analogie che correlano perfettamente le sue idee alle scoperte più recenti delle attività funzionali della corteccia cerebrale.

    Abbiamo quindi ben compreso il senso più ampio del tuo intervento, ma non è questo il nostro ruolo.

    Noi siamo osservatori, siamo studiosi e siamo degli artisti che creano sinestesopere.

    Lasciamo quindi alle scuole tradizionali il dovere e il merito di utilizzare le parole dei Maestri a cui ti riferisci.

    Abbiamo scritto spesso che ognuno sceglie quale mutantropo essere. Noi per primi compiamo questa scelta tutti i giorni. :)

    Scrivici ancora, ciao!

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