12 giugno 2020

Oltre il Belato del Coniglio... lo scontro fra occultisti borghesi


Carissimi, permetteteci questo inatteso ritorno, doveroso dopo la lettura di uno degli articoli più sconcertanti degli ultimi anni, ma eloquente nel descrivere il livello del dibattito. Il tutto speriamo senza offesa nei confronti degli interessati, l'attore-fantoccio (anche perché coinvolto in tenera età) Daniel Radcliffe e la scrittrice con meno meriti ma più fortuna del XXI secolo Joanne K. Rowling. Non li conosciamo e - come sempre - le nostre parole non sono certo dirette agli esseri umani, multisfaccettati e inconoscibili nella loro essenza, bensì ai personaggi pubblici che hanno accettato di rivestire.

Ora... per chi ci segue non è segreta la nostra profonda avversione verso Harry Potter, cui non abbiamo dedicato un post giusto perché alla fine si tratta di letteratura per bambini (o per aduti con ritardo cognitivo, quindi a maggior ragione...), di conseguenza di scarso valore mutantrogenico. Certo, qualcuno potrà obiettare che è proprio la letteratura per bambini quella che propone il maggior numero di modelli mutantropici, quindi a più alta valenza mutantrogenica, ma è anche vero ciò che cantava un celebre vocalist romano negli anni 70: "18 anni sono pochi per promettersi il futuro", figuriamoci meno. Il bambino, purtroppo o per fortuna (noi diremmo purtroppo), deve farsi il giro di ogni spazzatura astrale per formare il proprio giudizio personale nei confronti delle cose del mondo, o coscienza critica, e anche superata la fase adolescenziale non sarà abbastanza, dal nostro punto di vista la gran maggioranza degli adulti è ben lontana dall'obiettivo.

E, in mezzo a questa spazzatura astrale, fra le cose peggiori che possano capitargli c'è proprio Harry Potter, ovvero il mago piccoloborghese, il conformista non-mutantropo ma anzi sottoposto a un mutamento culturalmente imposto, in un mondo dove la magia è una vaccata inverosimile fatta di improbabili formule in latino maccheronico e nodose bacchette magiche più importanti di ogni essere umano: insomma un pirla con la bacchetta giusta farebbe più magie di un saggio con quella sbagliata, cosa falsa persino con, che so? una banale arma convenzionale. Il tutto svilendo, anzi proprio annullando - e qui sta l'osnoblosi - la più lontana percezione di un concetto di magia autentico, quello che permette ai grandi Maestri e saggi del passato di affermare che l'Uomo (con la U maiuscola) è un ente magico, ovvero in grado di manipolare energie invisibili e ancora non riconosciute dalla scienza per cambiare se stesso e il mondo.

No, niente di tutto ciò. Sua maestà "mente piatta" Joanne K. Rowling ci propone un mago borghese, intriso di ideali convenzionali emersi impietosamente alla fine dell'ultimo capitolo (dove le famigliole accompagnano al treno i figli destinati al condizionamento mentale a loro volta subito), uno pseudo-mago pavido come un coniglio apatepofobico, capace solo di seguire belando un'azione materiale ed esterna, nulla di spirituale o anche solo di psicologico e interiore (al di là di normali e, se dobbiamo dirlo, banalissime fasi della crescita raramente descritte peggio). Insomma un modello mutantropico mediocre, oltre che falso, frutto di una mentalità modesta, retrograda e forse un pelo reazionaria, ma proprio per questo premiato oltre ogni verosimile giustizia dal regno dell'osnoblosi imperante, cui tutti evidentemente siamo costretti. La stessa mentalità che ha fatto affermare a questa signora dalla visione cosmica pari a quella di un toporagno imbalsamato, che "sono donne soltanto le persone col ciclo mestruale", con buona pace di chi soffre di amenorrea, che oggi non sa più chi è...

Insomma l'opposto di quanto affermiamo noi, che parliamo di Mutantropo interiore, che riteniamo il cambiamento frutto innanzitutto di uno stato di coscienza ancor prima di dare segni esteriori di qualsiasi sorta, che indichiamo la via mutantropica consapevole e responsabile come Stella Polare per l'uomo moderno. Cioè, persino Gianmarco Capogna (che, chiediamo scusa, non abbiamo idea di chi sia) arriva ad affermare che è "assurdo che ci sia ancora chi, per mascherare le proprie posizioni transfobiche, continui pretestuosamente a voler fare confusione fra sesso biologico e identità di genere", anche se la nostra impressione è che l'interessata non arrivi nemmeno ad intuire, non diciamo a comprendere, tale differenza. Infatti ha corroborato la sua sconcertante esternazione con un improvvido (e intellettualmente suicida) "se il sesso non è reale, non c’è attrazione per lo stesso sesso e cancellare il concetto del sesso femminile rimuove anche l’abilità di molti di discutere delle proprie vite in maniera costruttiva", altro frutto dello stesso albero che ha generato il maghetto piccolo piccolo (cit.). Di conseguenza persino quella non cima di Daniel Radcliffe, maschio ed eterosessuale (come eterosessuali siamo noi in redazione, non che significhi alcunché), si è sentito in dovere di intervenire con affermazioni del calibro "Le donne transgender sono donne”, e “ogni affermazione in senso opposto cancella l'identità e la dignità delle persone transgender e va contro tutte le indicazioni delle associazioni che offrono sostegno professionale e hanno molta più esperienza su questo argomento di Jo (Rowling, ndr) o me stesso”.

Con ciò potremmo dire che, guardando al significato stretto delle parole, la Rowling può anche avere ragione, perché in linea di principio non c'è nessun problema nemmeno ad assegnare status diversi a trans e donne, non foss'altro che per sottolineare il valore mutantropico identitario dei primi. Nondimeno Daniel, la persona oltre il fantoccio, ha voluto parlare oltre il belato del suo personaggio. Ha voluto affermare che tutti noi siamo meno umani se non includiamo nella nostra esistenza almeno un minimo elemento di innovazione, di cambiamento, oseremmo dire Mutantropico, necessariamente negato dall'accettazione passiva di un'identità meramente genetica. Che quella del cambiamento vero, interiore, è l'unica vera magia o certamente la più importante che un essere umano degno di questo nome possa fare su se stesso e per il mondo, persino se questo cambiamento va contro la morale comune, contro il conformismo di chi bela, sfidando il timore dei conigli.

Lei, sig.a Rowling, pensi al suo e ringrazi ogni giorno una stella tanto unica quanto rara, va'... che così, ad occhio e croce, per lei sembra più maledizione che benedizione.

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