16 dicembre 2014

Glossario Mutantropologico Technesico


Oh letizia, quanta letizia... ma QUANTA! Trasudiamo letizia. Certuni di noi oserebbero obiettare che a giudicare dall'odore potrebbe non trattarsi esattamente di letizia, ma in fondo ciascuno trasuda ciò che può ;)
In questa bell'atmosfera festiva e, lo direste mai? portatrice di cotanta letizia e nobili sentimenti, volevamo farvi un regalo. Anche perché non sappiamo quando ci rivedremo, se solo si realizzassero metà dei progetti in cantiere non posteremo quasi più. Bene, ciò significa che potrete tenere il polso della situazione: se vedrete nuovi post con una certa frequenza preparatevi al seguito di quello sulla disoccupazione. :D
Va beh, celie a parte, abbiamo qui un glossario, un dizionarietto, una roba da studiare. Ma no, non studiare, sono concetti nuovi ma anche vecchi come il mondo, con cui bisogna solo prendere un po' di confidenza.
O... come diceva un vecchio blog underground? Attivare schemi neuronali?


ANTI-MUTANTROPO INVOLONTARIO: figura mostruosa che deturpa il mutaspetto esteriore contro la sua volontà, rendendogli spesso un'immagine più consona alla sua vera indole. Insomma uno scherzo della natura sulla cultura.

APATEPOFOBIA: paura dell'apateporia, cioè dello shock da sistema di valori/opinioni/valutazioni erroneo.

APATEPORIA: smascheramento sconcertante, scacco al sistema di valori e alle capacità interpretative teoriche del reale, al merito.

ARCHETIPO: elemento mitico-simbolico primordiale, fondamentale e universale nell'uomo. Il riferimento ad esso è alla base della Sinestesi.

ARTE MULTIMEDIALE: finalizzata a stimolare più sensi (vista, udito, tatto, percezione dello spazio ecc) tramite l'utilizzo di più mezzi. Distintasi per modestia dei risultati, dovrebbe dare origine all'esperienza sinestetica.

ARTE SINESTESICA: in grado di innescare esperienze sinestetiche mutantrogeniche per applicazione di Sinestesi.

ARTE (sedicente) SINESTETICA: etichetta autoconferita ma per lo più rivelatasi velleitaria, in quanto ad oggi non sufficientemente distintasi dall'arte multimediale. Sostanzialmente quella sinestetica è un'esperienza, non un'arte (che semmai è "a fini sinestetici").

ARTISTA EGOICO: tipo di Mutantropo egoico che persegue obiettivi estetici insieme a vantaggi personali.

ATIQUIFOBIA: paura del fallimento, cioè di agire male, di non sapere applicare correttamente un giusto sistema di valori.

ATTEGGIAMENTO OSNOBLOTICO: atteggiamento menzognero, ingannatore, di controllo ambientale finalizzato a un vantaggio.

CONFORMISMO: fare mutantropico illusorio e deresponsabilizzante, in quanto adotta valori e comportamenti altrui. Porta a immobilismo e osnoblosi.

CONTROLLO SOCIALE: insieme di procedure e meccanismi psicologici imposti dai poteri politico, economico e religioso, finalizzato all'autoconservazione.

DEOSNOBLOTICO: di contrasto all'osnoblosi.

DINAMICA MUTANTROPOSNOBLOTICA: alternanza tipica nell'essere umano basic, ovvero orientato esclusivamente al proprio vantaggio. Se un fare mutantropico risulta di successo fa seguire un immobilismo osnoblotico, almeno fino alla prossima apateporia.

EGONANISMO: egotismo esagerato e controproducente. Particolarmente patologico e purtroppo di moda quello fragile.

ETICA ESTETICA: funzione tradizionale dell'arte, ovvero proveniente dai altri tempi in cui le si domandava un'utilità sociale.

EUMUTANTROPO: vedi Mutantropo evolutivo.

FALLIMENTO: mancato raggiungimento di obiettivo, scacco alle procedure esecutive (e alle capacità interpretative pratiche), al metodo.

FARE MUTANTROPICO: cambiamento di sé consapevole e finalizzato a un vantaggio. A seconda della presenza di conformismo ed egoismo (o addirittura egonanismo), dà 6 effetti principali simboleggiati in altrettanti tipi di Mutantropo.

FINTO MUTANTROPO: personaggio del gossip o dello spettacolo presentato come artista o opinion leader a fini speculativi.

GIOCO SINCRESTESICO: serie di eventi che hanno avuto luogo a Milano nel 2013 come proto-sinestesopera. Sostanzialmente un gioco di gruppo che utilizza sincronicità e Sinestesi.

IMMOBILISMO: socialmente il significato è noto, individualmente è il contrario della Mutantropia.

MEME: elemento culturale ricorrente, tramandato sincronicamente per comunicazione o diacronicamente per tradizione.

METANTROPO: Eumutantropo giunto all'evoluzione estrema, una fase oltre l'uomo.

MUTANTROGENICO: innescante il fare mutantropico. 

MUTANTROPIA: fenomenologia del mutamento umano, consapevole o portatore di consapevolezza (mutantrogenico).

MUTANTROPO: essere umano cambiato consapevolmente per un fine. Costui può essere:
- osnoblotico (o borghese), ovvero insieme egoico e conformista 
- mediocre (o grigio), ovvero sostanzialmente conformista e non egoico
- umile (o conformista apparente), cioè "in fuga dal mondo", finto conformista comunque non egoico
- egoico o prevalentemente tale, non conformista, anzi spesso anticonformista
- artista egoico, come il precedente ma con l'alibi dell'arte
- evolutivo (Eumutantropo), non egoico e non conformista, persegue un sistema di valori con la propria coscienza. Il limite superiore è il Metantropo.

MUTANTROPOLOGIA: antropologia del mutamento umano, ovvero scienza che studia la Mutantropia.

MUTAFORMA o MUTASPETTO ESTERIORE: Mutantropo del solo aspetto esteriore, spesso interiormente turpe, altre volte solo superficiale o ingenuo. 

NEGAZIONE DELL'ARTE: tipico effetto delle forze sociali osnoblotiche, che la sostituiscono con artigianato e entertainment.

OSNOBLOSI: fenomeno di massa, insieme di falsità considerate verità per percezione collettiva o collettivizzata di convenienza.

OSNOBLOTIZZAZIONE ONTOLOGICA: della storia o del sistema di valori, fenomeno deteriore per cui delle precedenti verità, oggi false, vengono comunque sostenute per percezione collettiva di convenienza.

SACRIFICIO DEL MUTANTROPO: tipica ritorsione che il sistema conformista riserva nei confronti dei Mutantropi - anche finti - devianti, che prevede l'eliminazione sociale per pubblico dileggio ed emarginazione, o addirittura fisica tramite alcol, farmaci e droghe.

SCHEMI NEURONALI: routine e automatismi cerebrali a livello di connessione neuronale evidenti nei ragionamenti, nelle evocazioni e nei riflessi, innati o appresi.Tra questi ultimi rientrano quelli pavloviani, cioè il condizionamento.

SIMBOLO: nella sua accezione superiore, segno (anche memetico) in grado di connettere la psiche agli archetipi o comunque a "stati superiori". Oggi significa poco più che segno culturale referenziale.

SINESTÈSI: poetica che prevede la collaborazione di più artisti, l'utilizzo di almeno un archetipo, l'interattività dello spettatore e il rifiuto di metodologie tipiche dell'entertainment. La tecnologia è dote accessoria ma oggi necessaria. È finalizzata al raggiungimento di stati superiori di coscienza tramite il risveglio di sensi assopiti.

SINESTESIA: esperienza di stimolazione di più sensi, con inferenza di informazioni suppletive.

SINESTESOPERA: opera d'arte che soddisfi i requisiti della Sinestesi.

STATO DI COSCIENZA: insieme di sistema di valori e consapevolezza dell'individuo. In parte innato, è per lo più appreso a seguito di esperienze in prima persona.

TECHNESYA: la technesìa nel gergo urbano americano è la malattia di chi non ricorda istruzioni tecnologiche pochi minuti dopo il loro uso. Per noi Technèsya è l'impiego utile della tecnologia in sinestesie mutantrogeniche, che quindi le malattie... le guariscono!

VERO ARTISTA: eumutantropo che persegue un obiettivo estetico senza che ciò comporti un vantaggio personale.


Ah, ovviamente accettansi integrazioni!
Auguri.

12 commenti:

  1. Bravi, ci voleva una cosa così! Seguirvi ormai era quasi impossibile. A quando un corso di eumutantropia pratica? ;P

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  2. Io un'integrazione da suggerire ce l'avrei.... eterospermocoprofobia! auahahauahuaf!!!! 8))))

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  3. Cari pensatori, volevo permettermi di farvi notare che nella vostra idea di, come la chiamate? Sinestesi? non c'è nulla di nuovo che non abbia già pensato Santa Madre Chiesa. Se provate a pensare alla messa, anche lì ci sono tanti sensi coinvolti: la voce dell'officiante, i movimenti dell'eucarestia, l'olfatto con l'aspersione dell'incenso. Date per novità una cosa antica quanto la cristianità. :-) Un buon Natale

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    1. Don Giorgio, bentornato, ha passato un buon Natale? È un piacere saperla intellettualmente così attivo ma, se ci permette... il suo commento, ancorché leggermente improprio, pecca un po' di... cattolicocentrismo! ;)
      Innanzitutto il fatto che ci sia un solo officiante rende la messa una cosa diversa da una sinestesopera, ma poi, abbia pazienza, un rito è un rito, non è un'opera d'arte! Inoltre la messa prevede un percorso preciso e predeterminato e si sa dove va a parare, la sinestesopera almeno in linea di principio no.
      Se invece sta cercando di dirci che in effetti la nostra provocazione estetica utilizza sistemi simbolici eterni (ben più e ben al di là di ciò che lei chiama cristianità), che l'attivazione di schemi neuronali multisensoriali è una "tecnica" da sempre utilizzata dall'umanità e che si recupera la dimensione spirituale nell'arte (che del resto ha sempre avuto ad eccezione dell'era contemporanea), allora... siamo d'accordissimo!

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  4. Come integrazione propongo il vostro post sulla frustrazione del mutantropo, quello su Mauro Floriani puttaniere pedofilo, divertente mooolto interessante... giaggià.

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  5. Difficile leggere i vostri lunghi post, pieni di link e rimandi, ma alla fina dà una certa soddisfazione.
    Un'integrazione? Quella che voi chiamate osnoblosi nell'800 Hans Christian Andersen l'ha chiamata "I Vestiti Nuovi dell'Imperatore".
    Bravi, continuate così!!!

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  6. @ Carlo, benvenuto e grazie per il suggerimento. In effetti quel post, a rileggerlo (ogni tanto dobbiamo farlo anche noi ;) risulta più interessante di quanto sia poi emerso. Ma non sappiamo se dedicare una voce nel glossario al Mutantropo frustrato, in fondo sembra un concetto intuitivo (non potremmo dedicarne una al Mutantropo incazzato o una al perplesso:). Potremmo però approfondire la cosa con un post, il seguito ideale a quello sul senso di handicap.

    @ Nero: grazie per provarci! E ancor + grazie se contribuisci alla diffusione del verbo :) Eccellente la tua analogia con Andersen, complimenti! Noi vorremmo essere i bambini che gridano al nudo e ne cerchiamo altri che si uniscano. A volte fa bene al cuore constatare il cervello.

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  7. Alessandro Gervasini14 gennaio 2015 alle ore 02:16

    Buongiorno tecnesiani, complimenti per le vostre analisi innovative e interessanti. Ma... a volte mi sembra che vi impigliate in un pregiudizio e poi non riuscite più a essere obbiettivi.
    In particolare mi riferisco alla vostra definizione di vero artista vs artista egoico. Come potete affermare che quella egoica non sia vera arte? La ricerca dell'arte la si fa con la propria personalità, con il proprio ego! Per questo alcuni artisti ce l'ahnno smisurato. Guardate Andy Warhol o Freddie Mercury, secondo voi sono personaggi di secondo piano?
    A scrivere cose così rischiate di perdere credibilità...

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    1. Ciao Alessandro, tutto bene? Proprio tu che ci segui da tempo, tra l'altro in modo singolarmente critico, ci accusi di poca obiettività? Allora abbiamo sbagliato tutto! :D
      Comunque la comprensione dei testi non è il tuo forte, vero? Mai e poi mai abbiamo affermato che quella del'egoico non sia vera arte: l'arte è arte, tanto da fregarsene altamente persino di chi la produce. È l'artista a non essere "vero artista", nel senso che il suo ego lo distrae da una ricerca pura, a cui potrebbe dedicare teoricamente il 100% di talento, sensibilità e intelligenza.
      Certamente né Warhol né Mercury sono stati personaggi di secondo piano, ma hai detto bene: personaggi. Non esattamente artisti, specie il secondo. Comunque anche il primo, la sua arte era basata su un ego così grande ma così grande che, appena venuto meno (ovvero col passaggio a miglior vita), è stato il primo e unico artista della storia a vedere diminuire il valore delle sue opere.
      Mercury è stato un cantante immenso, dalla voce unica, ma un artista ben mediocre, autore di canzonette irritanti, adolescenziali e autoindulgenti, con troppo poche eccezioni. Secondo noi è emerso il suo valore di autore quando il suo ego ha cominciato a venir meno, cioè negli ultimissimi tempi, con la consapevolezza della malattia e dell'approssimarsi della morte. Lì è finalmente emersa la statura drammatica e vibrante dell'artista, purtroppo decisamente tardi.
      Ciao e grazie per averci dato due esempi così eloquenti, o almeno utili per recuperare credibilità ;D

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  8. Aiutoo, sono appena entrata e ci sto ancora capendo poco! Molto interessante però, xké date una visione d'insieme a tanti fenomeni complessi: l'essere umano, i suoi desideri e feticci, la società che li sfrutta, l'arte, la psicologia...
    Bello ma un po' difficileeee! Cmq i miei complimenti e un felice anno nuovo :*

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  9. Posso suggerire un'integrazione? mi sembra che dalle vostre analisi manchi sostanzialmente un iscorso compiuto sulla bramosia, sulla cupidigia. Nel concetto di mutantropia e affini si pensa troppo all'essere e troppo poco all'avere, quando in realtà l'avere oggi è uno dei principali stimoli al cambiamento. Pensateci!

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    1. Caro Anonimo, forse ti è sfuggito il nostro post sull'Ego e i Suoi Appetiti, scritto in più punti sconcertante ;) http://technesya.blogspot.it/2013/07/lego-e-i-suoi-appetiti.html

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