29 marzo 2014

Il Diavolo e l'Acqua Sporca, ovvero Mutantropi che Sbagliano

AVVERTENZA: le seguenti righe sono scritte in modalità "discorso ironico" ;)
Cari amici, che cos'è il diavolo? Etimologicamente a cosa si contrappone? Beh, i cattolici risponderebbero ad "angelo", affermando un'ingenuità misticheggiante, gli eruditi invece a "simbolo", certo, perché se diavolo è "ciò che separa" allora simbolo è "ciò che unisce". Ma da che separano e a cosa uniscono? Più volte parlando di Sinestesi abbiamo indicato i simboli come in grado di unire la psiche (ψυχή, psyché = anima) a stati trascendenti, dagli archetipi in su, fino al Sacro. Ma se il diavolo separa dal Sacro allora a cosa avvicina? a ciò che ad esso cartesianamente o manicheisticamente (Cartesio era forse manicheo? :O) si contrappone: il terreno, il materiale, questo mondo con le sue logiche e i suoi premi.

E quale premio il mondo ti offre più della da noi già abbastanza vituperata industria dello spettacolo, dell'entertainment? Visto il sistema di valori imperante fra noi, dove tutti vogliono diventare cantanti da classifica (ah, Fight Club con le sue rockstar era veramente ottimista!), ben poco. Eppure c'è chi afferma che da quest'industria sono emersi occasionalmente anche grandi artisti, per quanto noi non ne ricordiamo uno (forse Tenco? ma si era nei 60, dove tutto era ancora possibile) e, se è vero com'è vero che ha prodotto anche una massa informe di abomini aberranti - da Ligabue a Gigi d'Alessio per fare due nomi fra centinaia - è altrettanto vero che secondo loro non si può buttare il bambino con l'acqua sporca: qualcosa di buono nell'industria culturale DEVE ESSERCI. Senza però poi riuscire a precisare dove si sia nascosto, questo fantomatico bambino...

Va beh, a monte. Ora, per carità, possiamo anche capire che Cristina, una sicilianuzza entusiasta ma dall'intelligenza (oltre che dalla bellezza, ma ciò NON deve importare) assolutamente modesta, dalle ambizioni così limitate e piccoloborghesi da voler recitare in un musical tipo Sister Act, polpettone d'importazione americana anch'esso finalizzato ad omogeneizzare cervelli a colpi di gospel e misticismo buonista (per quanto riconosciamo a Whoopy Goldberg un'ironia e una bravura in grado di salvare una mediocrità simile), dicevamo possiamo capire che un simile essere umano così poco dotato - a parte un certo indiscutibile talento canoro - un bel momento si sia spaventata davanti al vuoto della sua vita. Certo che farsi dare lezioni di canto da Claudia Koll deve aver dato il suo contributo! :D

Ricordate cosa scrivevamo all'inizio del blog? Il senso di handicap porta Apateporia, che può innescare dinamiche mutantrogeniche, che a loro volta portano al cambiamento. E che cambiamento ha avuto Cristina? che Mutantropa è stata? Secondo noi egotico-conformista e visto che fra le terribili mancanze di cui soffre questa persona c'è anche la fantasia, ha deciso di mutare nel personaggio che stava rappresentando, una suora. Per carità, fin qui tutto bene, rientra nella sacrosanta libertà dell'individuo, per quanto ci lasci sempre un po' perplessi vedere una persona mutare in un personaggio. Ma per cosa l'ha fatto? Cioè qual è la percezione di vantaggio che ha motivato l'atto mutantropico? A sentire lei in questo sconcertante video, la volontà di "seguire il Signore", "perché cantare è un'esigenza dell'anima e non una sete di successo". CARA GRAZIA, solo in un'epoca di idiotismo collettivizzato, ovvero laddove il talento viene svilito a puro veicolo di guadagno, si può pensare di cantare per il successo di questo mondo, per il premio terreno ovvero, si diceva scherzando ma non troppo, diabolico

Ecco, qui si esce completamente dalle intenzioni di questo blog. Un essere umano ha fatto la sua scelta in coscienza, condivisibile o meno, sono comunque cavoli suoi. Ciò che lascia davvero interdetti è che questa persona gode di amicizie così forti nel regno di Satana (da śātān: nemico, avversario, indovinate avversario a cosa?:), di cui s'è parlato poc'anzi, che ha cominciato a rompere i santissimi nelle più retrive trasmissioni d'intrattenimento create per la parte in assoluto meno evoluta della massa popolare. L'apice l'ha toccato settimana scorsa quando tali entrature le hanno permesso di partecipare all'unico show umanamente possibile peggiore della mortifera coppia Amici - X Factor, entrambi programmi sui quali ci siamo espressi a sufficienza, e con i quali costituisce una sorta di inquietante trimurti della manipolazione del talento a fini di burattinismo sociale creatore di consenso, quindi di conformismo: l'abominevole The Voice of Italy. Condotto da due nessuni dalle incerte carriere, probabilmente figli, nipoti o amici dei soliti ignoti, questo catastrofico programma per encefalogrammi piatti e assoluta assenza di bencheminimo gusto musicale, ha 4 giudici solo apparentemente diversi fra loro: Raffaella Carrà, da sempre avvezza a prestare un indubbio talento alla macchina del consenso, cosa che adesso fa con stanco e poco convinto mestiere (quindi, se non meno colpevole, è di certo la meno sorprendente); Piero Pelù, l'unico fra questi ad essere stato un artista vero ma che, umanamente, ha perso la vena nel lontano 1989 col vergognoso Pirata, titolo che in un colpo solo gli ha fatto perdere uno dei migliori fandom della musica italiana e dopo il quale ha dimostrato una sconcertante nullità artistica rifiutando però caparbiamente un dignitoso ritiro; poi il vecchio e inutile arnese J-Ax che rappresentava e male i giovani di 15 anni fa, in apparenza completamente rincoglionito e sul quale ci siamo già espressi a sufficienza; e una carneade senza meriti o titoli, inspiegabile da qualunque punto di vista se non come tappabuchi di qualcun altro che deve, appunto, aver dato buca all'ultimo. Non sappiamo chi sia, per favore non ditecelo, anzi alcuni in redazione ne negano addirittura lo stato in vita additandola a semplice ologramma computerizzato fatto con un algoritmo che sussume le peggio ovvietà di 60 anni di brutta televisione e canzoni ancora peggiori. 

Ora, cosa fa la nostra simpatica suor Cristina in un simile ambiente da cui, non dico ogni buon cristiano, ma qualunque essere umano dotato di cervello sarebbe scappato a gambe levate? Il botto! Cioè conquista quella che per ogni persona di Fede è la famigerata "gloria di questo mondo". Ovvero, secondo noi, è andata in senso diametralmente opposto alle sue intenzioni mutantropiche, fino a esagerare e perdere la misura. Fra' Cionfoli, ad esempio, anni fa nel suo buffo prendersi sul serio manteneva una distanza schiva che era segno di distacco e credibilità. Lei no, lei si dà al pubblico, "ho un dono, ve lo dono" (potevi tenertelo, grazie :), come se donasse altro che un ennesimo invito al più piatto buonismo conformista in salsa clericale (bleah). Si giustifica, e viene giustificata da certo clero, come colei che "porta il messaggio di Cristo al popolo", il quale ci balla sopra, passa un momento d'allegria poi torna a scannare il suo maiale metaforico (il collega, il sottoposto, la moglie). In compenso chiunque altro si allontana stomacato da un'operazione simile, dove ci si approfitta cinicamente della buona fede e/o del bisogno di spiritualità degli ingenui per propinare i soliti buoni sentimenti, consenso e immondizia musicale.

Ma il momento più squallido si ha quando l'attenzione si sposta sui 4 giudici: fintissima la loro sorpresa quando si girano, soprattutto quella della Carrà che evidentemente non sa più nemmeno fingere, quasi offensiva se non fossimo consapevoli del target per cui è stata pensata un'operazione simile. Ancor peggio riescono a fare quando aprono bocca e dimostrano impietosamente il vuoto pneumatico del loro orizzonte mentale. Il primo e più catastrofico è J-Ax, che ormai si esprime in uno pseudo-gergo giovanilista superato 10 anni fa, o altrimenti balbetta banalità piatte e sconnesse: "io e te siamo il diavolo e l'acqua santa", sbagliandosi su chi sia il diavolo, ovviamente non certo lui, che invece dall'industria in cui si è omologato non può sperare che l'ennesimo ruolo di acqua sporca, per quanto fino ad oggi nessuno abbia ancora deciso di tirare seriamente lo sciacquone (cosa che per noi in redazione resta un mistero inspiegabile). "Se t'avessi trovata prima, oggi sarei Papa", ah ah ah! :D No caro J, saresti lo stesso pirla di adesso, perché nulla capivi allora e nulla capisci oggi, infatti lei ti dice "mi hai trovato adesso" e anche tu ripeti "sono sempre in tempo" ma glissi sulla cosa. Perché se avessi davvero trovato qualcosa di seriamente spirituale sarebbe comunque troppo impegnativo, mentre tu preferisci vivere senza lavorare su un personaggio che da anni non ha più senso, figuriamoci davanti a questa patetica imitazione di forme esteriori monacali. 

La carneade dice una frase come lei: di circostanza e senza storia, mentre Il sig. ribollito Piero Pelù, l'uomo che da anni non riesce ad affermare una cosa intelligente nemmeno sotto tortura (sarà a causa di tutto il suo entusiasmo :) lamenta di non aver potuto dire lui la cosa più stupida e banale che un idiota avrebbe potuto immaginare: la battuta immeritoria sul diavolo e l'acqua santa, che in effetti era stata detta giustappunto da un idiota. Poi si butta sulla mamma e lì uno non può che spegnere stomacato il televisore. Cristina sceglierà il peggiore, in un altro coup de théâtre mediatico che dimostra solo come questa televisione non abbia più niente da dire e che le persone più ingiustamente pagate di questo paese corrotto, oltre ai politici malversatori, sono proprio gli autori televisivi! Il personaggio di suor Rosa invitava a lasciare tutto a Cristo, ma per avere in cambio cosa? Il successo planetario ad un programma di idioti, abbracciata a un vekkio arnese invendibile e in crisi di identità? MAH....

Resta una speranza, intrinseca nel processo mutantropico, soprattutto se avviene ad un livello di sinestesia che comprende immagine, voce, movimento, messaggio religioso, coinvolgimento emotivo e successo nazionale improvviso: la speranza in un'incredibile e sconcertante apateporia. Insomma che in qualche modo Cristina si renda conto dell'ingestibile meschinità dell'operazione, contrabbandata come mezzo per avvicinare lei e chi la ascolta al Regno cui dice di voler puntare, ma in realtà finalizzata ad arricchire i soliti personaggi senza scrupoli. Solo così dimostrerà se è una vera Mutantropa e capirà che:
a) per parlare all'Altissimo, o anche solo per deliziarlo col suono di una voce fuori dal comune (questo è fuori discussione), basta l'intimità di una doccia, basta la seria intenzione di un anelito veramente orientato. Ma di cosa privata trattasi, non di pubblico baraccone. Oppure
b) il proprio stato di coscienza permette veramente di usare questo dono per entrare in risonanza con le anime della gente in senso profondo ed evolutivo, allora è necessario diventare veri artisti, elaborare uno stile ed un messaggio personali veramente vissuti e uscire dal becero conformismo del mondo dorato dell'entertainment per fare come Nico o Lisa Gerrard, profetesse di un'epoca oscura tramite un proprio doloroso percorso interiore. 

Se ciò non avverrà, la ragazza è destinata a tenere ostinatamente la posizione immobilista (per i già visti principi della dinamica mutantroposnoblotica), rimarrà un burattino dell'industria e farà la sua parabola commerciale, come prima di lei i vari Cionfoli, The Priests o Les Prêtes, che non hanno avvicinato un'anima a Dio più di quanto un hamburger avvicini al satanismo (al quale, sia detto per inciso, esso appartiene ;). Tanto più che se poi oserà alzare un po' la testa, per lei sarà sempre pronto un bel Sacrificio del Mutantropo.

Signori, noi contiamo che la Sinestesi sia quanto di più possibile lontano da tutto ciò! A una tecnologia che divide i talenti, mettendoli in concorrenza per farne intrattenimento e bieco guadagno, ne contrapponiamo una che li unisce per farne arte ed elevazione trascendente. Non incontreremo i favori del pubblico ma, come dice il nostro nuovo esimio premier, ce ne faremo una ragione!

12 commenti:

  1. a dire il vero la prima volta che la vidi, sulla carta stampata, pensai che si fosse travestita da suora... e mi dissi ...dove si può arrivare per....

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  2. WOOOOAH!!! articolo stupendo! Sono con voi!!

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  3. Ma cosa diteeee? Com'è possibile che non conosciate Noemi? Smettela di chiamarla Carneade!!! :D

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  4. Buongiorno, mi chiamo Giorgio e sono nuovo di questo blog di cui ho provato a leggere le prime parti e sto ancora cercando di digerirle. Quindi scusate se faccio domande ingenue.
    Quindi, fatemi capire: per voi tutto quello che è prodotto da radio e televisione, quello che voi chiamate entertainment, sarebbe satanico e diabolico quindi da buttare? Il popolo andrebbe cresciuto a Montale e Pasolini? Oltre a Tenco quale altra musica permettete?

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    1. Beh, caro Giorgio, benvenuto ma per fortuna abbiamo introdotto l'argomento "significato della parola diavolo" anticipando che si trattava di discorso ironico, se no potevi arrivare a darci dei retrogradi oscurantisti! In effetti qualcosa di simile l'hai fatto, ma vogliamo credere che sia stato ironico pure tu ;)
      Ora... capiamo che tu sia nuovo e le nostre intenzioni non ti siano ancora chiare. Ma ti garantiamo che lasciamo a tutti assoluta libertà di giudizio (ci mancherebbe altro!) e non ci permettiamo di dire a nessuno cosa guardare o ascoltare e cosa no.
      Però, per citare un vero artista (ma ora devi indovinare chi è), ci piace "chiamare le cose col loro nome", cosa che in Italia si fa sempre di meno, sempre, sempre di meno. E qualcuno che ci ha visto lungo è già dagli anni 80 che quest'atteggiamento l'ha definito "osnoblosi".
      Bene, qual è il nome dell'entertainment? Attento che ti sorprendiamo, eh? Entertainment! Spettacolo, intrattenimento leggero, questo è, e lo produce un'industria apposita, fatta di capitale investito (moltissimo, non immagini quanto) e lavoratori troppo spesso sfruttati e molti di noi vengono proprio da quel mondo, quindi sanno bene di cosa stanno parlando. Questa si chiama "industria culturale" e si occupa di produrre tutti quegli articoli di "proprietà intellettuale" (canzoni, programmi, libri, film, mostre, teatro, musical) che non vengono dal basso, ovvero che non sono, per usare un gergo appropriato, "autoprodotti".
      Bene, caro Giorgio, hai capito? lungi da noi mettere all'indice alcunché e proviamo sincero orrore per ogni oscurantismo; viva la libertà personale e ognuno fruisca di ciò che meglio crede. Però PER FAVORE esigiamo consapevolezza e onestà intellettuale. Chiamiamo per favore le cose col loro nome.
      I sedicenti talent show, AL CONTRARIO DI QUANTO STROMBAZZANO AI 4 VENTI, non "scoprono talenti", o forse lo fanno anche ma non per "proporre o promuovere artisti". I sedicenti talent show sono uno dei cespiti dell'industria culturale (apparentemente quelli più di moda oggi, dopo il fallimento dei patetici reality), producono entertainment, e i talenti che scoprono li mettono al più bieco servizio della produzione di denaro, cioè della redditività dell'industria di cui sopra, NON dell'arte.
      Capisci? Si tratta di chiara volontà politica: se solo un decimo delle risorse spese per questi programmi finalizzati a far perdere coscienza critica e creare consenso venissero invece destinate al mondo dell'arte, quest'ultimo davvero ne gioverebbe. Ma visto che viene depauperato o, peggio, abbandonato a quei vampiri dei suoi mercanti, allora chi fa bieco spettacolo si vanta di fare arte, tanto chi lo contraddice?
      Quello che tu chiami "il popolo", diciamo la loro anima, ha un fondamentale bisogno dei grandi poeti e intellettuali della nostra cultura più elevata, fra i quali certo Montale e Pasolini, ma anche di leggerezza e divertimento, ci mancherebbe! A noi fa GIRARE LE SCATOLE quando i secondi vengono contrabbandati come primi, ecco tutto e, al contrario della piaggeria conformista che ci circonda, abbiamo il coraggio di dirlo!
      Poi non conosci altri artisti oltre Tenco? Ci spiace per te. Probabilmente anche tu hai seguito troppo le lusinghe illusorie dell'industria culturale. Ma non ti preoccupare: sei in pessima ma numerosissima compagnia! :D

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    2. Cari Technesya grazie per la lunga spiegazione. Ora le cose mi sono più chiare. Ho anche un po' studiato e vorrei chiedervi una cosa: se come dite voi l'osnoblosi, cioè la diffusione di falsità interessate, è il male del mondo, mentre la paura più tremenda è l'apaterofobia... Non c'è una certa contraddizione?
      Insomma se l'apatefobia è paura di avere un sistema di valori sbagliato ed avere paura è una cosa sbagliata, un impedimento, una castrazione, allora è meglio non averla questa paura e imporre un sistema di valori sbagliato? cioè osnoblosi?
      Spero di essermi spiegato...
      Giorgio

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  5. Ah, ho capito qual'è il vero artista che citavate! De André! Siamo assolutamente d'accordo!
    Giorgio

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  6. Ebbravo Giorgio, anche se questa era facile, eh? ;)
    Cmq bravo per la profondità della tua domanda, ti sei posto da un punto di vista che non conoscevi e lo critichi in modo logico, avremmo voluto riceverne più spesso di domande così!
    Anche perché nel merito hai ragione: fra osnoblosi e apatepofobia c'è un conflitto di interessi, o una cointeressenza per certuni. Possiamo chiamarla propensione alla menzogna, più o meno colpevole, più o meno con se stessi.
    Davvero la paura... o diciamo meglio, il ragionevole timore che il proprio sistema di valori sia sbagliato, o contenga elementi da emendare, è uno degli strumenti più potenti a disposizione dell'uomo. Una delle sue più grandi opportunità esistenziali. E' in fondo lo Stato di Coscienza, che comprende determinazioni acquisite ma anche consapevolezza di mancanze.
    Il problema nasce quando diventa una fobia, apatepofobia, paura dell'apateporia in quanto shock da errore nel sistema di valori. Il problema nasce quando si vede una chiara azione finalizzata ad aumentarle, le fobie, da noi forse eccessivamente sintetizzate in apatepofobie ed atiquifobie (quest'ultime sono la paura del fallimento, cioè di un'azione sbagliata rispetto a un giusto sistema di valori).
    Lo stesso tipo di azione che, proprio perché di queste sei vittima, alla fine arriva a farti sostenere realtà osnoblotiche o illusorie. Ovvero a mentire, più o meno colpevole, più o meno con te stesso. Non ti preoccupare che guarda caso prima o poi qualcuno finisce per giovarne! ;)

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  7. A mo' di EPITAFFIO vorremmo aggiungere C.V.D.
    http://qn.quotidiano.net/cronaca/2014/06/06/1075201-TheVoice-suor-Cristina.shtml#1
    Il Padre Nostro come nuova frontiera del blasfemo. Non avete idea di quanto odiamo aver ragione.

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  8. Siete dei miti.

    Ho visto su youtube -su suggerimento di qualche entusiasta collega- qualche puntata del programma incriminato.

    Pur avendo qualche perplessità sull'impianto generale ho comunque perso del tempo a visualizzare molte delle selezioni, non solo dello show italiano ma anche di quelli stranieri; non esclusivamente per curiosità antropologica -non avendo mai visto altri talent del genere a parte lo Zecchino D'Oro tanti anni fa- ma devo confessare di aver inizialmente anche provato un perverso piacere nel vedere una cariatide quale la Carrà (con due carneadi, in 40 anni non ho mai sentito nominare neanche JAX o come diamine si chiami) interagire in un consesso così eterogeneo, con un Piero Pelù trasformato in macchietta con la faccia a caricatura della maschera di Vendetta.

    Ho comunque perso ogni interesse dopo lo sfortunato incidente di incappare nella puntata citata della suorina che travolge i giurati con la sua joie de vivre (tra l'altro, quando ho sentito che aveva l'aggravante di essere allieva di Claudia Kohl ho avuto una sorta di mancamento). E a quel punto ho iniziato a manifestare pubblicamente qualche perplessità in merito all'operazione commerciale, alla banalità del personaggio (naif è quasi un complimento, io ho trovato Zì Monaca proprio banale) ed all'apparato mediatico che alimenta con queste trovate il buonismo ipocrita marchiato a fuoco nel dna di milioni di boccaloni che tuttora, pur negandolo, poggiano televisore e vangelo sullo stesso scaffale (tendendo però a dare più intima credibilità al primo).

    Le principali obiezioni che mi vengono mosse davanti a certi argomenti sono le seguenti:
    - Ma questa suora in fondo cosa ti fa di male (penso di avere già articolato);
    - Sei anticlericale (può darsi, ma non in maniera ideologica; e comunque non vedo perchè questo dovrebbe impedirmi di esprimere con civiltà una opinione);
    - Non hai la tv [=sei snob] quindi non puoi parlare (si proibisca dunque lo strabordo su carta e online di ogni fenomeno televisivo e potrò piegarmi al silenzio davanti ad un argomento del genere);
    - Sei complicato, non ti sta bene mai niente (e a voi invece sta bene sempre tutto, perchè questa posizione dovrebbe avere più dignità della mia?).

    Sogno una società dove l'aspetto spirituale sia vissuto dalle persone come fenomeno intimo -seppur di aggregazione- che si riverberi tra il prossimo con atteggiamenti concreti e con fatti, non come propaganda più o meno grossolana o con perbenismo di facciata. Dove la religione (per chi non possa farne a meno) sia un percorso personale di miglioramento ed apertura, non di segmentazione ed esclusione.

    Per tornare all'argomento del post, davanti al debordare imperante di tripudio e lodi sperticate alla bravura e al coraggio (che coraggio???) della suorina, trovare in rete il vostro articolo mi ha fatto sentire molto meno solo. Di questo vi ringrazio, e credo proprio che non mollerò facilmente il vostro blog.

    Un saluto
    GA

    P.S IL PADRE NOSTRO??????????

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    1. wow... ci hai commosso...
      ora anche noi ci sentiamo meno soli. grazie

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  9. Eh eh eh, sempre mantenendo la modalità "discorso ironico", guardate qui: https://www.youtube.com/watch?v=r0e8Uve7cJU
    Ma se una volta si diceva che "il diavolo è la scimmia di Dio", oggi come possiamo definire la scimmia del diavolo? :D:D:D

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