15 novembre 2012

Apateporia della Settimana: la Mutantropia, specie se stupida, non salva dalla depressione

Notizia sconcertante di questi giorni è la morte di quel gran vanesione, quindi egonanista, dell'Uomo Gatto, buffo mutaforma sottopostosi a decine di operazioni per somigliare ad un felino. 
Pare fosse depresso. 
Beh, soprattutto nei momenti di solitudine, guardarsi allo specchio ridotto in quello stato dev'essere stato sconfortante. Ridicole apparenze ancora più imbarazzanti perché innestate su una cultura da nativo americano.
Ebbene, viene da chiedersi che tipo di Mutantropo fosse quest'uomo, pace all'anima sua. La sua era Mutantropia Evolutiva o piuttosto oscurata da conformismo e/o egonanismo? Beh, bizzarro com'era (più che originale) non gli si può certo dare del conformista, ma di persona con un ego malato e sofferente crediamo proprio di sì. Egopatico, dunque.

Ricordiamo ai nostri affezionati lettori che nel post Il Metantropo, o della Benvenuta Apateporia, abbiamo avuto modo di scrivere: "Di questo si rende conto ben presto il mutantropo, attraverso un processo che si definisce apateporia del mutaforma, o del mutaspetto esteriore. Perché si muta la forma o l'aspetto esteriore? La maggior parte dei mutantropi lo fa [...] per provare l'ebbrezza [egotica, ndr] di un aspetto nuovo, i pochi rimanenti si dividono tra chi lo fa per ragioni pratiche, come il portatore di handicap che diviene cyborg, e chi a seguito di un cambiamento di stato di coscienza. Certamente il primo tipo, colui che cambia per noia o per gioco, quando non per amore di sè (egonanismo), è destinato ad incorrere in un'apateporia. Si renderà conto ben presto che il vero cambiamento è quello interiore, così come il vero mutantropo è interiore, e il cambiamento della forma esteriore è essenziale solo se conseguenza di un mutamento di stato di coscienza".

Insomma temiamo che l'Uomo Gatto sia morto quando si è reso conto che il suo Mutantropo interiore era solo un povero pirla. O forse, peggio ancora, quello interiore poteva anche essere cresciuto (come avrebbe potuto giudicarsi male altrimenti?), mentre quello esteriore si era intanto ridotto alla patetica pantomima di un archetipo colto in un momento di intuizione, di elevazione, ma probabilmente persosi per strada. Che valore può avere qualcosa che esteriormente ti trasforma in un essere grottesco? Requiescat in pace, ma sia da monito per noi tutti!

E che dire di Steve Haworth, il non meno egotico "artista" suo Pigmalione? Starà dormendo sonni tranquilli? Bah.

7 commenti:

  1. Siete dei mostri! In tutti i sensi... ;-)

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  2. Sì, mostri sputasentenze perké ve la prendete con un poveraccio innocente, giudicandolo e senza voler capire il suo dolore! Cosa dite ke il cambiamento della forma esteriore è essenziale solo se conseguenza di un mutamento di stato di coscienza"? CERTO ke lui aveva cambiato stato di coscienza! La tigre era il suo animale totemico e lui si era completam identificato, sapete cosa significa?

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  3. Senti bello anch'io ho un animale totemico in cui mi sono più che identificato, ma di certo non vado in giro conciato in quel modo perchè non è l'esteriore che può mostrare l'interiore, quindi il mostro sei tu che non vedi al di là del tuo naso.

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  4. Mi domando: perché l’uomo gatto voleva tanto essere tigre e non uomo? Sembra proprio che non ne volesse sapere del proprio destino di uomo.
    Mi sono fatta un’idea personale sulla depressione. Secondo me la depressione nasce fondamentalmente dalla non accettazione della condizione umana (per definizione fragile e irrisolta) e di solito tende a manifestarsi quando le possibili strategie messe in atto dall’essere umano per sfuggirvi si esauriscono, dimostrandosi fallimentari o insufficienti.
    In questo senso la mutantropia può essere un antidepressivo, ma il fatto stesso che venga usata come tale è già di per sé un segno di depressione latente. Ovvero dell’uso responsabile della mutantropia.

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  5. Salve a tutti e grazie per le appassionate considerazioni! Solo, per favore AH AH AH sii più rispettoso se non vuoi essere bannato, ma anche più attento nelle tue argomentazioni. Comunque noi non siamo certamente qui a giudicare i vivi e i morti (ci mancherebbe! tocca a qualcUn altro), ma bensì a dare esempi paradigmatici che illustrino le nostre tesi. Per capire e al limite mettere in guardia, mai per giudicare.

    Poi, insomma, noi di persone che hanno incarnato un animale totemico ne abbiamo conosciute molte (anche tu, Totem? ;), ma nessuno s'è mai conciato in quel modo! E nell'articolo linkato lui stesso ammette: «Ho trovato la fama, ma mai la felicità». Cioè che significa? Che riconosce di aver tradito il suo totem nella ricerca della fama, ovvero per una gratificazione monetario-egotica.

    Grazie infine a Simo per la sua testimonianza. Non possiamo certo risponderle esaurientemente in questa sede, quindi... beh, significa che l'argomento "Depressione e Mutantropia" meriterà un post apposito!

    Buon mutamento a tutti! ;)

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  6. e vabbè, ditelo subito ke non accettate le critike così sappiamo come regolarci. Ank'io ho il mio animale totemico eh?

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  7. Chiedo scusa, sono nuovo qui e non volevo suscitare un vespaio. La mia era ironia con ironici, provocazione con provocatori, condita di necessaria leggerezza...

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