20 febbraio 2012

La Matrice Mutantropica, ovvero dell’apparente Mutantropia del conformismo

Ci scrive GaetArr: orrore: nel post s’è affermato che il conformismo è un gesto mutantropico!  Ma com’è possibile? La Mutantropia non era una cosa positiva? Non ci capisco più niente…

No, è stato detto in più occasioni che il fare Mutantropico è un approccio esistenziale, un modus operandi, che può essere “positivo” o “negativo” come qualunque altro modo umano. Il Mutantropo è un uomo che sceglie di cambiare, di adattarsi alle circostanze, ma come ogni uomo lo fa per perseguire i propri scopi più o meno nobili. Certo, cambiare adattandosi ad un modello esistente come fa il conformista, ovvero non concepire la propria immagine utilizzando la creatività data dalla propria testa e dalla propria coscienza, ha un gusto come di cosa meschina.

Il conformismo, tra l’altro, è una mutantropia apparente. È vero che il soggetto muta e lo fa con intenzioni di miglioramento, ma si adatta a una copia, a qualcosa di standardizzato e quindi, nel presente, immutabile. Previsto e sempre uguale. Indossa un’uniforme e l’uniforme se mai muta lo fa diacronicamente, mentre sincronicamente non consente eccezioni (certo dipende dall’uniforme, ma il discorso regge anche per molti “alternativi al sistema”). Mutare in qualcosa di immutabile è in fondo un gioco di specchi.

Come s’è già affermato, c’è poi il caso dell’egonanismo, che sottopone il fare mutantropico ad una sorta di incoronazione della personalità, di autocelebrazione, o anche solo di autoindulgenza. Ecco quindi delineate due coppie di variabili che definiscono la MATRICE MUTANTROPICA: i mutamenti umani possono essere o non essere egoici e/o conformisti. In realtà, a ben vedere, rappresentano la faccia privata e quella pubblica della stessa medaglia, ovvero quella delle aspettative interessate, di efficienza nell'opportunismo.

-          Davanti a mutamenti insieme egonanistici e conformisti, abbiamo a che fare con un essere umano interessato e opportunista, un mutantropo assolutamente apparente, in realtà una figura molto vicina a quella dell’osnoblotico nella sua volontà di influenzare l’ambiente circostante, sebbene per il tramite dell’intervento su se stesso. Oppure semplicemente un borghese, arrivista ed acritico come la società lo vuole.
-          Se i mutamenti sono conformisti ma non egoici, abbiamo a che fare con un uomo grigio e senza fantasia o con una persona molto modesta. L’impiegato sconfitto dal sistema sociale, l’homo faber parcellizzato, il militare. Ma anche l’uomo umile, che non vuole apparire: teoricamente anche gli iniziati a verità spirituali dovrebbero assumere un comportamento simile. Quindi Mutantropo mediocre o grigio, oppure (in rari casi) Mutantropo umile, “in uscita dal mondo”.
-          Se essi sono egonanistici ma anticonformisti, abbiamo l’anfitrione, l’esibizionista, l’intellettuale da talk-show, insomma la persona che vuol farsi notare, o Mutantropo egopatico. Ma anche l’artista di tipo egoico (senza giudizi sulla sua arte, che può comunque essere la migliore), così caratteristico dell’epoca moderna.
-          Mutamenti non egoici e anticonformisti segnano invece la Mutantropia evolutiva, o percorso di vita onesto. Con ciò non si dice “vincente” o scevra di errori, ma a logica l’unica in cui l’uomo può raggiungere risultati che possono dirsi di vera esperienza: cambio con la mia testa e la mia coscienza nel nome di un “bene” (non di un mio interesse, ed in ogni caso non “contro” il bene di un altro) e vedo cosa succede. Si vedrà in seguito come a questa categoria appartengano gli artisti di cui qui si caldeggia l’avvento.

matrice mutantropica
MUTAMENTO
egonanista
non egoico
conformista
M. osnoblotico o borghese
M. mediocre, M. umile
anticonformista
M. egopatico, artista egoico
M. evolutivo, “vero” artista


Nella realtà sappiamo bene che queste 4 categorie sono variamente unite e miscelate, nelle vacillazioni dell’animo umano. Ma si tratta proprio di ciò a cui serve l’esperienza di vita: a metterci davanti a meschinità ed egoismi smascherandoci, cioè ad emendare le cose guaste. 

8 commenti:

  1. Quindi, stando alla schematica matrice mutantropica, un "vero" artista potrebbe appartenere solo alla categoria del Mutantropo Evolutivo? Se ciò che caratterizza l'artista, anche quello egoico, sono i mutamenti anticonformisti, il Mutantropo Umile non potrà mai configurarsi come un "vero" artista... Ma è proprio così? E soprattutto cosa intendete per "vero" e per artista (tanto per proseguire nell'individuazione di categorie per la condivisione di un linguaggio...). Aiutatemi a capire, forse ho perso il filo! :)

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    1. Ciao Rosa, grazie per la domanda, hai lo stesso nome di un bellissimo sito di dark-gothic da noi ben conosciuto.

      Comunque non hai perso il filo, semplicemente sei stato attratto/a da un discorso ancora non fatto: quello sull'arte, estetico e sinestesico, che è prossimo ad arrivare. Purtroppo o per fortuna gli argomenti procedono per gradi.

      Di certo però la parola "artista" mai come in questo caso può sembrare ambigua, ovvero oscillante tra la valenza di "artefattore" e quella di "operatore d'Arte Sacra", o interiore. Ma quest'ultimo è un discorso che (ancora) non vorremmo toccare.

      Per rimanere coi piedi per terra, cioè in ambito estetico ;), ci piacerebbe tenere separati i piani del discorso: quelle da noi delineate sono categorie astratte, fatte per definire e comunicare concetti, non per inscatolare uomini. Come specificato alla fine del post, si tratta di aspetti fra cui oscilla l'animo umano, non di etichette identificative e definitive di personalità. Così l'"artista", ovvero l'autore di opere culturali polisemiche, può appartenere a qualunque categoria... o a nessuna: non è detto che si sia artisti in seguito a mutamenti (ripetiamo, qui stiamo parlando d'altro).

      Diciamo però che, al contrario delle epoche passate, oggi l'arte è percepita come tale solo quando è in grado di sfidare le categorie estetiche del proprio tempo, ovvero di innovarle. Come potrebbe un conformista fare un'operazione simile?

      Un mutantropo del 2° tipo (conformista ma non egoico), messo a produrre oggetti artistici, nella norma sarà piuttosto un artigiano, cioè uno interessato più alla formula che alla forma, uno che non innova ma produce pezzi in serie.

      Per quanto riguarda la prima categoria, invece, quella dei conformismo egoico, abbiamo gli pseudo-artisti creatori di consenso: i vip, i presentatori televisivi, le star dell'entertainment, i prodotti dell'industria culturale, i cantanti di Sanremo e quindi, ma proprio a fondo scala, i fantocci dei cosiddetti talent-show. :o

      Grazie ancora, attendiamo tue controdeduzioni!

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  2. Da quello che scrivete sembra che la mutantropia sia una figata pazzesca contraddetta però da conformismo e egonanismo.
    Tutto qui? Non c'è altro che ostacola la mutantropia? Ad esempio la voglia di ricchezza? Non è la cosa che fa più danni oggi? O la comprendete nell'egonanismo?

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    1. Caro Anonimo, hai perfettamente ragione! la ricerca di ricchezza è fonte di rovina per l'umanità intera e questo non da ieri.

      Ogni uomo vorrebbe essere ricco perchè identifica nella ricchezza il benessere.

      Dal momento che non ci riferiamo a un Oro di tipo Spirituale, per alcuni il valore della ricchezza è uno dei tanti ottenibili dall'ambiente, foss'anche il principale.

      Non si parla qui di questi vantaggi, ciò che conta sono fini e metodi.

      Il tipo conformista non ragiona con la propria testa e il suo stato di coscienza. Il tipo egonanista ragiona con la sua testa, ma non è finalizzato a un bene che non sia il suo proprio immediato soddisfacimento.

      La Mutantropia non è una moda, uno stato d'animo, è una dinamica umana presente fin dalle prime incisioni rilevate nelle grotte paleolitiche. E' cioè un modo in cui gli esseri umani manifestano una tendenza comune a tutta la specie e che dimostra l'esistenza di una matrice universale.

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  3. Non mi è chiaro cosa intendete per mutantropo umile. E' un'accezione positiva? Volete suggerire l'idea di una sorta di conformismo positivo?

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    1. Ciao Esthetron,
      ebbene sì, nel concetto di Mutantropo Umile, apparentemente conformista, c'è un'accezione positiva. Per quanto sia evidente che non amiamo il conformismo in sé, inteso come il "ragionare con la testa degli altri".
      Tuttavia, non foss'altro che per la mancanza di egotismo della categoria, non possiamo escludere che vi appartengano Mutantropi solo socialmente classificabili come conformisti e in realtà la tua domanda ci permette di distinguere il conformismo dalla mimesi.
      Insomma non possiamo escludere l'esistenza di persone dal sistema di valori altamente anticonformista, ma perfettamente mimetizzati nella società, assolutamente non appariscenti. Dal punto di vista sociale i "mimetizzati" rientrano in questa categoria, ma dal punto di vista dello stato di coscineza ci auguriamo che molti di loro rientrino fra i mutantropi evolutivi. Potremmo chiamarli Eumutantropi.

      Grazie mille per gli apprezzamenti e se hai altre domande sei il benvenuto!
      :)

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  4. Ho scoperto il blog per caso e trovo questo post di una profondità e qualità eccelse.

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  5. Beh, che dire? GRAZIE! ;) Chiaramente, qualche post più qualcun altro meno, ma noi attribuiamo tali caratteristiche a tutto il blog... Modesti, eh? :)

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