29 novembre 2022

Cristina Scuccia e la scelta metantropica, ovvero del dilemma "Symbolum versus diabolum"



Scusate il disturbo, ormai Technesya è un progetto in somnium, ma l'occasione era troppo ghiotta!

Quando certa Suor Cristina nel 2014 decise di rompere gli zebedei a mezzo mondo con le sue canzoni, ne Il Diavolo e l'Acqua Sporca dicemmo: "Resta una speranza, intrinseca nel processo mutantropico, soprattutto se avviene ad un livello di sinestesia che comprende immagine, voce, movimento, messaggio religioso, coinvolgimento emotivo e successo nazionale improvviso: la speranza in un'incredibile e sconcertante apateporia. Insomma che in qualche modo Cristina si renda conto dell'ingestibile meschinità dell'operazione, contrabbandata come mezzo per avvicinare lei e chi la ascolta al Regno cui dice di voler puntare, ma in realtà finalizzata ad arricchire i soliti personaggi senza scrupoli". Bhe, l'apateporia sembra averla avuta: ha conosciuto un'istituzione totale cattolica dall'interno, come dire? a piena Sinestesia. Ed essa ha innescato un normale effetto mutantrogenico, lei è cambiata.

Ma come, abbiamo perso una cantante? No, non è detto! In effetti non se ne parla, in ogni caso bella voce, certo, ma davvero mediocre autrice.

Bene, allora, abbiamo guadagnato un essere umano? Ah, neanche questo è detto, e comunque non sta a noi dirlo, che  viva la sua vita libera! Certo che, anche come personaggio pubblico (che sembra voler essere), dal nostro punto di vista basterebbe non innescasse una dinamica mutantroposnoblotica.

Solo... ci fa sorridere quanto l'analisi mutantropologica del comportamento umano si basi su assunti semplici ed assolutamente funzionanti, in grado di interpretare correttamente, quindi spesso prevedere, il reale. E... come dire? Notiamo che una cosa non è cambiata. Ce ne rendiamo conto dal primo cenno di osnoblosi: nelle prime interviste rilasciate dichiarava di essersi limitata a lasciare l'ordine monastico e oggi fare la cameriera in Spagna. In quelle più recenti, invece, getta la maschera e annuncia un progetto discografico, dopo quello (a quanto ci consta) catastrofico del 2018 passato totalmente inosservato.

Ci mancherebbe, a noi come a tutti va benissimo che l'essere umano Cristina Scuccia segua la sua via e faccia la sua vita, guadagnandosi il pane onestamente, pur ricorrendo a certe furbette (e fors'anche irritanti) tecnicucce di marketing. In ogni caso non sono affari nostri. Però vediamo lo stesso essere umano abbagliato dalla gloria del mondo, dalla sua esposizione mediatica e nel music-biz. Symbolum versus diabolum, come ci sembrò allora. Veramente riuscirà a servire l'Altissimo, come dice di voler (continuare a) fare?

L'unica, cara Cristina, è fare una vera scelta mutantropica interiore e profonda, superare la condizione umana, insomma la via del Metantropo. Roba tosta. Perché - così dicono - fa scegliere fra Dio e Mammona.